Metropolitana, quasi 6-7 anni fa. Era inverno e tornavo dal lavoro verso le ore 20 di sera.
Lei aveva un culo stupendo, stretto in un paio di collant neri che disegnavano la linea perversa delle sue cosce in un modo così volgare che tutti gli occhi degli uomini sul treno la stavano fissando. Teneva le gambe aperte in un modo provocatorio che risvegliava in me le fantasie più perverse. Mi sono venuti in mente dei filmati gioco video porno che guardavo su diversi siti porno italia con ragazze fottute sul treno. Era cosi sexy che la volevo e dovevo fare qualcosa. Anche lei mi guardava in un modo insistente. Nell’agglomerato infernale riuscii a raggiungerla, quasi incollata al suo sedere, le fantasie nella mia mente scesero lentamente in una parte del corpo che pulsava di desiderio di toccarla.

Per sentire il tocco morbido dei collant attorno al cazzo, per spingerlo lentamente tra le sue natiche gonfie e arcuate verso il gonfiore sempre più doloroso nei miei pantaloni. L’odore dei suoi capelli e il profumo che usava intensificavano il desiderio perverso nella mia mente.
La prima volta l’ho toccata lentamente, forse impercettibilmente per lei perché non faceva nessun gesto, ma abbastanza per farmi sentire il calore di quel bel culo accanto al mio cazzo.
Ero eccitato e terrorizzato da quello che stavo facendo, ero con il mio cazzo in un treno pieno di gente tra le natiche di una donna sconosciuta. Sapevo che quello che stavo facendo non era buono, ma l’eccitazione era molto più forte della paura di essere beccato.
Eravamo entrambi immobili, solo i movimenti del treno e la fretta trasformavano il tocco in un leggero attrito. Mi chiedevo se potesse sentirmi, e il fatto che non abbia fatto nessun gesto non mi aiuta a capirlo.
C’era un posto di fronte a lei, a quel punto sono stato sorpreso dal pensiero che potesse sedersi e la mia fantasia come in un gioco video porno sarebbe finita. Ho fatto un leggero movimento di ritiro e lei si è girata verso di me con le mani giunte come una scolaretta innocente e mi ha rivolto il sorriso più bello che abbia mai visto. Mi sorrise complice e mi resi conto che sapeva cosa stavo facendo alle sue spalle. La ragazza aveva capito cosa volevo da lei e, guardandosi intorno discretamente per non farsi vedere, ha allungato le dita toccando leggermente il mio cazzo. Mi sentivo come se stessi impazzendo di piacere, ero così eccitato come non lo ero mai stato prima. Ho sentito la sua mano cercare la mia fessura, che lei tira delicatamente verso il basso, poi un dito che libera il mio cazzo dalla stretta delle mutandine. Entrambi siamo scesi dal treno alla fermata successiva e siamo andati in un parco. Era buio e il parco era vuoto. Ci siamo ritirati in un luogo nascosto.

Lei mi volta subito le spalle, con le gambe aperte e il culo leggermente sollevato, le metto il mio cazzo tra le gambe che comincia entrare nella sua figa. La sento respirare a scatti e come l’attrito diventa sempre più veloce. Sento la sua mano premere la testa del mio cazzo nella sua figa. La scopo con velocità perché dovevamo sbrigarsi per non essere beccati da qualcuno. Mi sento come se stessi esplodendo quando lei aumenta l’intensità dell’attrito e la pressione sulla testa del mio cazzo e io eiaculo con forza nella sua mano. Quella ragazza perversa conosciuta sul treno, adesso e la mia fidanzata…